Il nome è l'identificativo di una persona nella società, ne permette l'individuazione e la differenziazione, favorendo altresì lo sviluppo morale.

Proprio per la funzione che svolge, una volta assegnato, non può subire mutamenti, se non in specifici e limitati casi, e solo rispettando un'apposita procedura indicata dal legislatore. L’iter indicato dalla L. 396/2000 indica come unico organo competente il Prefetto per il cambio del nome e, come organo ausiliario dello stesso, il Ministero dell’Interno per il cognome.

La modifica del nome/cognome può sostanziarsi in una vera e propria variazione o in un’aggiunta a quello già esistente, qualora si tratti nome ridicolo o vergognoso, o riveli l'origine naturale della persona.

La domanda proposta con istanza dovrà essere corredata da tutta la documentazione inerente e idonea a giustificare la richiesta stessa e dovrà contenere la modifica o l'aggiunta che s’intende adottare. Il Prefetto verificherà la reale sussistenza dei requisiti, e in caso di accoglimento ordinerà l'affissione di un sunto della domanda, per un tempo pari a trenta giorni, presso il comune di nascita e di residenza del richiedente.
Nel caso in cui il cambiamento o l’aggiunta riguardi il cognome, l’affissione sarà ordinata dal Ministro una volta che il Prefetto gli abbia inviato tutta l’istanza dell’interessato munita di un suo parere. Trascorso tale termine e in assenza di opposizione da parte di qualche interessato, la modifica diventerà definitiva e il provvedimento, sarà annotato negli appositi registri di stato civile.
…ora occorrerà rifare tutti i documenti!